In questa pagina sono elencate le domande più frequenti sul mondo della donazione di sangue a milano.
Clicca o tocca la domanda per vedere la risposta
Clicca o tocca la domanda per vedere la risposta
SÌ, si può donare a patto che il donatore sia asintomatico e siano trascorse due settimane dalla guarigione.
NO, non comporta alcun rischio né per donatore (guarito e asintomatico) né per il ricevente.
Come stabilito dal Centro Nazionale Sangue, i donatori vaccinati COVID-19 meritano una sospensione dalla donazione di sangue di 48 ore dalla singola somministrazione in assenza di sintomi.
Se invece avete avuto dei sintomi avversi dopo la somministrazione del vaccino (febbre, cefalea, faticabilità, ecc) è bene attendere 7 gg dalla guarigione completa.
Per maggiori info: centronazionalesangue.it
I donatori di sangue potranno essere sottoposti alla vaccinazione anti-COVID-19 nella fase successiva alle categorie prioritarie. così come comunicato dal Ministero della salute agli assessorati regionali alla Sanità. Attualmente non sono state comunicate ufficialmente date e modalità operative di somministrazione riguardanti specificatamente i donatori di sangue.
Maggiori dettagli: https://www.centronazionalesangue.it/vaccino-ai-donatori-le-nuove-indicazioni-del-ministero-della-salute/
Come previsto dalla circolare ministeriale, vi è la possibilità di vaccinazione gratuita per i donatori di sangue. Precisiamo che, data la situazione dovuta alla pandemia e alla grande richiesta, vi sarà una priorità nella somministrazione del vaccino antinfluenzale per le “categorie a rischio” e successivamente per le altre categorie.
Per maggiori informazioni clicca qui.
No, attualmente non è previsto dalla normativa vigente l’esecuzione di tamponi e test sierologici ai donatori di sangue poiché non è stata dimostrata trasmissione ematica.
La legge prevede un’età compresa tra i 18 e i 60 anni per la prima donazione.
Per il donatore abituale, il limite di fine donazione si può estendere fino ai 70 anni, su indicazione del medico selezionatore e previa valutazione clinica dei principali fattori di rischio correlati all’età.
Il peso minimo è di minimo di 50 Kg per i candidati donatori.
Il donatore che si presenta presso il centro trasfusionale viene registrato sul gestionale nel rispetto della normativa vigente sulla privacy. Si determina il valore di emoglobina (Hb) mediante pungidito e ci si reca in sala visita per il colloquio con il medico selezionatore che valuta l’idoneità alla donazione. Il donatore viene quindi sottoposto al reperimento venoso per procedere alla raccolta del sangue, che avviene mediante un kit di sacche sterili e monouso.
La legge prevede 12,5 g/dL per le donne e di 13,5 g/dL per gli uomini.
Gli uomini possono donare sangue intero 4 volte all’anno (ogni tre mesi), le donne in età fertile 2 volte all’anno (ogni sei mesi). In ogni caso, l’intervallo tra due donazioni di sangue intero non può essere inferiore a 90 giorni, e la dichiarazione di idoneità passa sempre dall’approvazione del medico selezionatore in sede di visita.
Ci sono altri tipi di donazione che ci consentono di essere utili agli altri con una maggior frequenza, ossia la donazione di plasma e di piastrine.
Qui di seguito gli intervalli minimi tra i vari tipi di donazione:
Il numero massimo consentito di piastrinoaferesi (qualora gli esami lo consentano, e quindi sempre previa valutazione medica) è comunque di 6 volte all’anno.
Prima di donare è consigliato mangiare qualcosa, soprattutto quando si è alle prime armi. La colazione leggera che è possibile effettuare è composta da bevande poco zuccherate e da cibi privi di latte/latticini. Il digiuno prima della donazione è sconsigliato soprattutto tra i nuovi donatori.
1. Prima donazione
1.1 Ricerca combinata di anticorpo anti HIV 1-2 e antigene HIV 1
1.2 Ricerca di HBsAg
1.3 Ricerca anticorpi anti-Treponema Pallidum (TP) con metodo immunometrico
1.4 Ricerca anticorpi anti-HCV
1.5 NAT (HIV, HCV, HBV)
1.6 Esame emocromocitometrico completo
1.7 Fenotipo ABO mediante test diretto e indiretto
1.8 Fenotipo Rh completo
1.9 Determinazione dell’antigene Kell e, in caso di positività, ricerca dell’antigene Cellano
1.10 Ricerca degli anticorpi irregolari anti-eritrocitari (Test Coombs Indiretto)
1.11 Controlli ematochimici: alanin-amino-transferasi, ferritinemia, glicemia, creatininemia, colesterolemia totale, HDL, trigliceridemia, protidemia totale.
2. Donazione periodica
2.1 Ricerca combinata di anticorpo anti HIV 1-2 e antigene HIV 1
2.2 Ricerca di HBsAg
2.3 Ricerca anticorpi anti-Treponema Pallidum (TP) con metodo immunometrico
2.4 Ricerca anticorpi anti-HCV
2.5 NAT (HIV, HCV, HBV)
2.6 Esame emocromocitometrico completo
2.7 Controllo ABO ed Rh
3. Controllo Annuale
3.1. Controlli ematochimici: alanin-amino-transferasi, ferritinemia, glicemia, creatininemia, colesterolemia totale, HDL, trigliceridemia, protidemia totale.
3.2. PSA (piano di prevenzione annuale)
Il Direttore del Centro Trasfusionale comunica che a seguito di recenti aggiornamenti della piattaforma informatica, non tutti i referti delle donazioni saranno immediatamente disponibili sul Fascicolo Sanitario Elettronico, pertanto in questo periodo transitorio, seguiranno la normale procedura che prevede l’invio cartaceo per posta da parte del personale del Centro Trasfusionale fino alla risoluzione della problematica.
I referti non possono essere spediti via e-mail.
Per coloro che necessitano urgentemente del referto, possono ritirarlo in forma cartacea direttamente presso lo sportello dell’accettazione del Centro Trasfusionale dell’Ospedale San Paolo, dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.00.
Ci scusiamo per l’inconveniente e contiamo sulla vostra comprensione. Vi ringraziamo per la vostra preziosa collaborazione e vi aggiorneremo prontamente sugli sviluppi futuri.
La sacca di sangue intero viene separata nei suoi 3 principali componenti: globuli rossi, plasma e buffy-coat. Solo a questo punto inizia il lungo percorso di lavorazione che si conclude con la trasfusione nel ricevente.
In generale, ogni malattia grave o acuta in atto costituisce una controindicazione. Per ogni dubbio, si fa riferimento al decreto legge del 2 novembre 2015. Per qualsiasi chiarimento, si può contattare il Centro Trasfusionale, chiedendo di parlare con uno dei medici selezionatori (disponibili tutte le mattine dalle ore 11.00 alle ore 12.00), o tramite contatto mail presente sul sito ADO o sulla pagina Facebook ufficiale.
A parte il caso delle isolate convulsioni infantili nei primi anni di vita, che non costituiscono controindicazione alla donazione, per poter essere ammesso alla donazione è necessario che sia trascorso un periodo di almeno 3 anni dalla data in cui la persona ha sospeso (su indicazione medica) la terapia anti-epilettica.
No, non bisogna essere a digiuno: si può consumare una colazione leggera a base di the, caffè, qualche frutto, qualche fetta biscottata, l’importante è non assumere latte o derivati.
Non è tanto il farmaco a costituire la controindicazione alla donazione, bensì la malattia per il quale il farmaco è stato assunto. Verrà perciò sempre chiesto al donatore la ragione per la quale si sta assumendo quel determinato medicamento.
No, una qualunque tossicodipendenza per via intramuscolare o endovenosa (es. eroina), o l’utilizzo delle cosiddette “nuove droghe” (es. cocaina, ecstasy, acidi, LSD) costituisce una controindicazione assoluta e permanente alla donazione.
Tutti i tipi di rapporti sessuali occasionali (cioè non con il proprio partner abituale), in particolar modo se non protetti (cioè senza l’utilizzo del preservativo).
In questi casi, vige il principio dell’autoesclusione: in caso di rapporti “a rischio” si invita il donatore a soprassedere alla donazione per almeno 4 mesi.
L’orientamento sessuale non è vincolante ai fini della donazione: eterosessuali od omosessuali è importante però ricordare che vige il principio dell’autoesclusione in caso di rapporti occasionali, specialmente se non protetti.
In generale, le vaccinazioni non costituiscono una controindicazione alla donazione.
Alcune vaccinazioni, però, prevedono delle sospensioni.
In caso di vaccinazioni con vaccini uccisi, inattivati o tossoidi (anti- colera, difterite, epatite A e B, febbre delle montagne rocciose, influenza, poliomielite, tetano, tifo e paratifo), bastano soltanto 48 ore di sospensione dalla donazione.
Per le altre vaccinazioni, ossia quelle con vaccini viventi attenuati (anti-febbre gialla, morbillo, parotite, pertosse orale, rosolia, tubercolosi) è necessario attendere 4 settimane prima di donare.
Alcuni paesi prevedono una sospensione dalla donazione da 1 a 6 mesi dal rientro. Per valutare ogni singolo caso è opportuno consultare la tabella del “donatore che viaggia”.
È necessario che tu sia residente in Italia da almeno due anni e che conosca bene la lingua italiana per poter sostenere la visita con il medico selezionatore.
Inoltre, nei casi di aspiranti donatori di cittadinanza straniera, il medico verificherà la corretta interpretazione delle domande riguardanti il proprio stato di salute e dei criteri di esclusione, per non incorrere nel rischio di un’omissione nel dichiarare di eventi che possano controindicare la donazione.
Relativamente ai cittadini extracomunitari, in particolare, devono essere applicate le raccomandazioni europee (R95/15) che prevedono, quali prerequisiti generali, la regolare residenza in Italia da almeno due anni, l’iscrizione al SSN e il possesso del codice fiscale, la padronanza della lingua italiana, una anamnesi familiare priva di motivi di esclusione, la provenienza e l’eventuale rientro periodico in Paesi a rischio epidemiologico.
Per tutte le donne in età fertile, è sconsigliata la donazione a ridosso o in concomitanza con il ciclo mestruale, soprattutto se abbondante. Sarebbe opportuno aspettare almeno una settimana dalla fine del ciclo.
Non è possibile effettuare una donazione in tali circostanze, ciò per salvaguardare la salute della donna e del bambino. La donna potrà tornare a donare dopo la fine del periodo di allattamento e al compimento del sesto mese del bambino.
Non è possibile effettuare la donazione subito dopo un intervento, ma è necessario un periodo di sospensione di 4-6 mesi, a seconda dell’invasività dell’intervento.
Dopo tali indagini, è necessario un periodo di sospensione di 4 mesi.
Cure odontoiatriche di minore entità (es. visita di controllo, pulizia dei denti) permettono di effettuare la donazione dopo 48 ore.
Tutti gli altri interventi (es. otturazioni, estrazioni, ecc.) vanno considerati come interventi chirurgici minori e, quindi, implicano la sospensione dalla donazione per almeno una settimana.
In questo caso è necessario un periodo di sospensione di 4 mesi: ciò per il teorico rischio infettivo legato a tali procedure.